Foto dell'attuale traghetto del Po, attraccato all'approdo. Sullo sfondo il ponte carrabile sul fiume.

Storie di eco-attori: il traghetto del Po

Con l’arrivo della bella stagione si possono scorgere diverse barchette sul Po, tra Villafranca e Moretta. Il nuovo traghetto del Po, in particolare, riporta alla mente il “batell”, l’imbarcazione che Lucia Mondella e Renzo Tramaglino utilizzarono per attraversare il lago di Como ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e che poi prese nella fantasia popolare proprio il nome di “lucia”. Le due barche hanno certamente due stili diversi, ma sono accomunate dalla stessa finalità: il trasporto di merci e persone e la pesca.

Le prime testimonianze che riguardano il porto sul Po e le sue imbarcazioni risalgono al 1197, quando la navigazione era il mezzo più veloce e agevole per spostarsi e i ponti in legno erano pressoché inesistenti in quest’area.

Se la barca di Renzo e Lucia era di piccole dimensioni, sormontata da arcate di legno ricoperte da una tela bianca, quella del Po era invece ben strutturata. Infatti, era formata da due scafi affiancati - potevano raggiungere anche i dieci metri di lunghezza - su cui poggiava una piattaforma quadrata, sormontata a sua volta da due piccole casette. Una era adibita a magazzino, l’altra era la casa del Portoné, il guardiano del porto nonché il “Caronte” del Po, il traghettatore che si occupava dell’attraversamento di persone, merci, animali e carri a fronte del pagamento di un pedaggio.

Il funzionamento era piuttosto ingegnoso: un capo di una fune veniva legato a poppa dell’imbarcazione e l'altro a un palo ancorato in mezzo al corso d’acqua. La corrente del fiume manteneva tesa la corda, mentre l’inclinazione della barca rispetto al flusso dell’acqua ne permetteva il movimento.

Nel 1885, con la costruzione del ponte, tutte le attività sul Po cessarono: non c'era più bisogno di pagare un pedaggio per attraversare il fiume. Si chiuse così un capitolo importante della storia locale.

Nel 1996 l’Associazione Amici del Po decise di creare un nuovo traghetto, basandosi sul prototipo dell’antica imbarcazione. Quello di oggi si presenta con una sola casetta ma il suo funzionamento è molto simile a quello precedente. La fune, a differenza del passato, è ben tesa da una parte all’altra del fiume.

Oggi non trasporta più merci e carretti, bensì curiosi e appassionati del mondo fluviale: un ottimo modo per gli Amici del Po, in qualità di eco-attori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso, di sensibilizzare la cittadinanza sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità. Gli Amici del Po gestiscono e promuovono anche il Sentiero delle Ochette, un bel sentiero ad anello con partenza proprio nei pressi del punto in cui si trova il traghetto sul Po. Le zone in questione ricadono nell'area MaB Unesco del Monviso ma sono esterne alle aree naturali protette in gestione al Parco del Monviso.

Il battello in utilizzo, con numerose persone a bordo.

Ultimo aggiornamento: 30/04/2024 09:13